Docenti autori

Ciao,

da qui puoi navigare nel PDF del lavoro che sta all’origine di questo sito (e ormai anche di altri), una tesi di specializzazione in didattica dell’italiano a stranieri, scritta, come a volte accade, un po’ in fretta, nel gennaio 2011. Spero perdonerai i refusi.

Rispetto al progetto iniziale, è cambiata l’infrastruttura tecnologica, che dapprima prevedeva l’impiego di Drupal, un sistema per la gestione dei contenuti (CMS) che consentiva anche di progettare e realizzare, con molta libertà, gli stessi contenuti (cap. 4). Oggi tutto ciò può essere fatto anche con un altro CMS, WordPress, certamente di più semplice utilizzo, ed è per questo, nonché per motivi legati alla formazione docenti, che la scelta è ricaduta su quest’ultima “piattaforma”. Eppure, all’epoca fu necessario pensare a Drupal e ciò trova evidenza nel fatto che proprio a partire da Drupal, Joubel, una startup di Trømso che a fine 2012 ha iniziato a sviluppare il progetto H5P, oggi peraltro perfettamente integrato in Moodle.

D’altra parte, non sono un programmatore e per fare tutto quel lavoro un programmatore neanche basterebbe. Ci vuole infatti una squadra: giovane e convinta, compatta ma soprattutto numerosa. Quanto a me, vengo da studi di filosofia e mi sono in seguito specializzato e addottorato in glottodidattica. Sicuramente, mi resta la soddisfazione di aver visto realizzare quanto avevo immaginato, una sorta di “Hot Potatoes online”, open source, e di averlo visto realizzare proprio con i content type di Drupal.

Il progetto originario prevedeva la creazione di una community di docenti-autori, ovvero un social network a carattere professionale, quello che possiamo senz’altro definire un Social Learning Environment. Comunque sia, il titolo del mio lavoro era, programmaticamente: “Progetto di una risorsa online finalizzata alla produzione e condivisione di materiali didattici per l’insegnamento dell’italiano”.

In pratica, mi proponevo di esplicitare le linee progettuali attraverso cui realizzare una risorsa online basata sul software che poi altri hanno sviluppato e messo a disposizione di tutti, H5P. Attraverso questa risorsa, noi, docenti-autori, dovremmo essere in grado di costruire i nostri interventi, in aula o a distanza, con l’aiuto di questo supporto tecnologico. L’obiettivo ultimo, indispensabile ai fini della riuscita dell’iniziativa, è la costituzione di una social community, che operi al suo interno secondo le modalità di interazione tra pari tipiche delle comunità di pratica. Nella tesi c’è, in appendice, il “manifesto“, che trovate anche in questa pagina, sebbene rimaneggiato.

Il software, in sé, serviva a costruire quelli che all’epoca chiamavo learning objects, in effetti elemento centrale e in un certo senso motore di quel lavoro. Dopo qualche anno di studi e ricerche, prove ed errori, intuizioni e ripensamenti, prototipi e risorse “vere”, sono arrivato, anche e soprattutto grazie agli studenti che hanno collaborato alla creazione delle risorse che trovate in queste pagine e ai colleghi del Centro FAST dell’Università per Stranieri di Siena, tra i quali spicca in particolare Matteo La Grassa, alla definizione di un costrutto almeno in parte inedito, al quale ho dato il nome di unità didattica digitale.

Buon divertimento.

Per informazioni, in alto a destra c’è il modulo Contatti.

Grazie per l’attenzione